Antonio entra a far parte del Coro della Polifonica Materana appena diciannovenne, nel luglio del 1996. Pur non avendo studi musicali alle spalle, si fa subito notare per la sua musicalità, la straordinaria voce da baritono, estesa e duttile, e l’impostazione lirica, dono naturale che anche l’orecchio più esperto avrebbe facilmente scambiato per il frutto di anni di studio.
In pochi mesi diventa uno dei coristi di punta del settore dei bassi, tanto che viene scelto per partecipare come aggiunto alla tournée in Italia e Germania del Coro dell’Università del Saarland, diretto da Jürgen Böhme nell’esecuzione del Requiem KV626 di W. A. Mozart. Nel corso degli anni, anche altri cori si avvalgono della sua collaborazione: il Coro Lirico della provincia di Potenza (Requiem KV626 di Mozart diretto da Claudio Desderi, Messa dell’Incoronazione di Mozart e Chichester Psalm di Bernstein diretti da Luis Bacalov), Coro Cantori Materani (la Passione di Perosi diretta da Mons. Valentino Miserachs Grau).
Appassionato di musica, in tutte le sue forme, impara da autodidatta a suonare numerosi strumenti (pianoforte, violino, sassofono, fisarmonica, tamburello ecc.), guidato solo dalla passione e dalla grande forza di volontà.
In seno al Coro della Polifonica Materana prende parte alla Schola Gregoriana “Matheolae Gregorianae Voces” e all’Ensemble Vocale “Pierluigi da Palestrina” ; molto numerose sono le sue esibizioni come voce solista.
Nel novembre 2002 entra a far parte del Consiglio Direttivo del Coro, nel 2008 riceve la nomina di Vice-Presidente, carica che detiene fino alla sua scomparsa. Come Consigliere prima, e Vice-Presidente poi, lavora alacremente alla crescita dell’Associazione: all’interno del Consiglio Direttivo, sostiene con entusiasmo l’idea di un Concorso Corale che promuova la musica vocale e la città di Matera.
Antonio non ha potuto vedere realizzato il suo sogno, tuttavia, il suo esempio è stato un faro luminoso per il Coro della Polifonica Materana: a distanza di un anno dalla sua scomparsa, il Concorso è diventato realtà, e non poteva che essere intitolato alla sua memoria, quella di un amico di cui sempre sentiremo la mancanza.